La pandemia ha messo a dura prova le capacità di resistenza di tutto il personale sanitario che non si è risparmiato nelle cure e nell’assistenza alla gente. Passata la fase iniziale in cui tutti hanno riconosciuto lo spirito di dedizione, i meriti e i valori della nostra Professione, i “Medici Eroi” sono stati relegati sullo sfondo.
La pandemia però ha lasciato in eredità oltre ai ben noti problemi sanitari quelli derivanti dalle divisioni sociali sempre più aspre tra i no vax e quelli che li considerano responsabili del perdurare della pandemia.
Una volta affievolita la grande paura si è fatto strada un diffuso sentimento di sfiducia, di contestazione se non addirittura di contrasto nei confronti della scienza e della medicina.
A farne le spese sono ancora e sempre i Medici in prima linea: medici di base, medici del pronto soccorso o dei reparti di terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive. Anche se nessuna categoria viene risparmiata.
Professionisti fatti oggetto di pressioni e minacce se non addirittura di aggressioni da parte di pazienti che pretendono che il medico assecondi le loro pretese finalizzate ad eludere con qualsiasi mezzo l’obbligo vaccinale. Non si tratta di casi sporadici. Ultimamente si sta assistendo ad una escalation di richieste, spesso accompagnate addirittura da diffide vere e proprie redatte da avvocati, affinché vengano prescritti accertamenti diagnostici o strumentali o terapie che non trovano giustificazione scientifica. In non rari casi le diffide si spingono a intimare al medico di redigere il certificato di esenzione del vaccino anti Covid o in altri casi intimano al medico la prescrizione su ricetta medica del vaccino, con l’avvertimento però che sarà ritenuto responsabile qualora si verificassero effetti collaterali dannosi derivanti da tale somministrazione. Risulta evidente lo scopo intimidatorio di tali istanze anche perché non si può sostenere un diritto di ottenere una certificazione di vaccinabilità in presenza di un obbligo vaccinale sancito dalla legge.
Frequenti sono ancora le richieste di prescrizioni o di certificazioni inviate da parte di studi legali con toni intimidatori e con tratti aggressivi in cui vengono allegate consulenze mediche prive di riscontro scientifico alle quali il medico dovrebbe attenersi, con tanto di diffida, pena la richiesta di danni in caso di rifiuto da parte del prescrittore.
Anche se è stato assodato che è del tutto improbabile che si possa adire all’autorità giudiziaria in caso di rifiuto del medico, risulta evidente che lo scopo di tali intimidazioni è quello di far pressione sul medico incutendo una ingiustificata inquietudine tanto da indurlo ad assecondare la volontà del richiedente.
A ciò si aggiunge che talune lettere di diffida sono state recapitate persino agli Ordini dei Medici, i quali oltretutto, prima del DL n. 172/2021 entrato in vigore a fine novembre scorso, non avevano scelta se disporre la sospensione dei Medici segnalati dalle ULSS ma dovevano semplicemente informare il professionista ed annotarne la sospensione nell’albo: ebbene tali diffide preannunciavano azioni nei confronti dell’Ente ipotizzando i reati di lesioni o di omicidio colposo per i casi eventuali di eventi avversi in danno dei Medici, costretti, a dire dei loro legali, alla vaccinazione per non perdere il posto di lavoro.
A fronte di tutto quanto sopra descritto, si deve tuttavia rilevare che gli avvocati che si prestano a simili condotte sono solo una sparuta minoranza e che tali azioni vengono avviate, per la gran parte dei casi, in forma di una specie di “class action”, basando le diffide su prestampati sempre uguali per tutti.
Per stemperare il disagio che coinvolge la professione medica e sta creando imbarazzo e malessere in molti avvocati che non condividono l’approccio per così dire “temerario” di pochi colleghi, l’Ordine degli Avvocati e l’Ordine dei Medici hanno avviato un dialogo e confronto su “Etica professionale e deontologica in tempi di pandemia”
Queste sono motivazioni che ci hanno indotto ad organizzare per giovedì 3 marzo 2022 il Workshop “MEDICI ED AVVOCATI: DUE PROFESSIONI A CONFRONTO. TRA DEONTOLOGIA E PRATICA”
L’evento in modalità webinar online è aperto agli iscritti di entrambi gli Ordini Professionali.
In allegato il programma. Iscrizioni nell'area riservata di questo sito, numero massimo partecipanti 500, NON SONO PREVISTI CREDITI ECM.